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CORONAVIRUS - La redazione Humanitas Salute ci fornisce sempre importanti  informazioni

CORONAVIRUS - La redazione Humanitas Salute ci fornisce sempre importanti informazioni

La redazione Humanitas Salute ci fornisce sempre importanti  informazioni che riteniamo possano essere di grande aiuto per le persone e che quindi poniamo sul nostro sito.
   I guanti possono essere uno strumento utile per evitare il contagio da Coronavirus?
L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha spiegato come utilizzare correttamente i guanti, in quali occasioni, e mostra alcune norme generali che vanno rispettate il più possibile per cercare di prevenire il contagio.
  Approfondiamo l’argomento con la dottoressa ELENA AZZOLINI medico della direzione sanitaria di Humanitas, cercheremo di rispondere alle domande più frequenti.
I guanti prevengono davvero le infezioni?
Sappiamo che il Coronavirus può sopravvivere a lungo su alcune superfici e che l’infezione può manifestarsi con un semplice contatto: per questo, i guanti in lattice sterili creano una barriera efficace, purché si presti attenzione ad alcune norme.
I guanti non sostituiscono in alcun modo la corretta igiene delle mani, che deve prevedere un lavaggio accurato con un sapone antibatterico per almeno 40-60 secondi, senza tralasciare i polsi, le unghie e gli incavi tra le dita. I guanti devono poi essere cambiati ogni volta che si sporcano, per poi essere gettati nell’indifferenziata. 
Non bisogna poi toccarsi occhi, naso e bocca, specie se si è fuori casa. Ovviamente non vanno poi riutilizzati e, in caso di visita al supermercato, è meglio gettarli subito dopo aver fatto la spesa.
Chi deve usare i guanti?
Al momento sono indispensabili in caso di assistenza, ospedaliera o domiciliare, a persone infette, e in contesti lavorativi che hanno a che fare con la ristorazione, gli alimenti e la pulizia: cassieri e addetti ai supermercati, per esempio, sono obbligati a indossarli.
Come togliere correttamente i guanti monouso?
Quando dobbiamo toglierci i guanti, bisogna stare attenti a non toccare mai la pelle con la parte esterna del guanto, in quanto potrebbe essere potenzialmente infetta.
Mostriamo quindi una semplice tecnica per toglierli nella maniera migliore.
1)  con pollice e indice della mano opposta, afferra il guanto all’altezza del polso;
2)  solleva il guanto, e sfilalo, facendolo rovesciare su se stesso.
3)  Una volta sfilato il primo guanto, utilizza le dita per sfilare l’altro, stando bene attenti a infilare le dita nella parte interna del guanto e non toccare l’esterno.
4) solleva il secondo guanto e sfilalo; gettali entrambi nella raccolta differenziata
       CORONAVIRUS : I CONSIGLIPER UNA SANA ALIMENTAZIONE
La necessità di dover rimanere a casa in questo periodo per via dell’emergenza da COVID-19 porta con sé un aumento della sedentarietà.
Potremmo essere tentati di mangiare di più, magari per noia, o a esagerare con cibi non esattamente salutari.
Il peso corporeo potrebbe aumentare e pertanto, per evitarlo, potrebbe essere utile analizzare sia l’alimentazione che stiamo mantenendo sia l’attività fisica che stiamo praticando.
Per quanto riguarda il Coronavirus (così come per tutte le infezioni virali), non esistono diete miracolose che possano evitare il contagio; possiamo però mantenere un’alimentazione il più possibile sana ed equilibrata, evitare cibi pronti per il consumo, regolare gli spuntini durante la giornata o ridurre i grassi saturi dove non strettamente necessari. Il nostro sistema immunitario non potrà che beneficiarne.
A questo proposito, la Società Italiana di Nutrizione Umana ha redatto una serie di semplici consigli per gestire questa emergenza anche sul versante dell’alimentazione. Ne parliamo con il dottor Michele Lagioia, Direttore Medico Sanitario di Humanitas.
Non “imbandire” la tavola
È consigliabile mettere a tavola solo quello che si è deciso di mangiare, servendosi una porzione giusta di ogni portata; è bene poi ridurre il consumo di bevande zuccherate e di altri prodotti ricchi di zuccheri, evitare l’eccesso di sale e di condimenti ricchi di grassi.
Frutta e verdura non devono mancare
È preferibile consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di minerali e vitamine (in particolare di vitamine C e A) utili a rafforzare le difese immunitarie e a proteggere le vie respiratorie.
Attività fisica regolare
È importante dedicare del tempo all’attività fisica, per esempio utilizzando – per chi li ha – cyclette, tapis roulant o ellittica, o facendo esercizi di ginnastica a corpo libero, anche solo 30 minuti al giorno. Se possibile, è bene esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti per favorire la sintesi endogena di vitamina D.
La quarantena come opportunità
La necessità di restare a casa può essere un’opportunità per dedicare maggiore attenzione e un po’ più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi: ne gioveranno la salute e l’umore.
Mangiare sempre seduti
Attenzione poi a non “stuzzicare” durante la preparazione dei piatti e a non mangiare mai in piedi e frettolosamente, ma apparecchiando ogni volta la tavola, dedicando del tempo alla convivialità se si mangia in compagnia. Chi vive da solo può approfittare della pausa pranzo per staccare dal lavoro e prendersi un momento per sé, lontano dal computer e dalla scrivania. 
I bambini possono aiutare
Se ci sono bambini in casa, possono partecipare alla preparazione del cibo: in questo modo ci si dedicherà del tempo prezioso da passare insieme e sarà per loro piacevole assaggiare e mangiare ciò che hanno preparato.
Coronavirus e superfici: sappiamo come comportarci per evitare il contagio?
Sappiamo che il Coronavirus si trasmette attraverso le goccioline di saliva che, quando parliamo, starnutiamo o tossiamo, passano dalla persona infetta ad altre persone.
Come tanti altri virus, però, il COVID-19 può rimanere attivo per diverso tempo fuori dall’organismo, su alcuni materiali, tessuti e superfici.
Conoscere in quali posti il virus possa più facilmente sopravvivere è importante per provare a contrastare il contagio,  pulendo correttamente alcuni insospettabili oggetti e superfici. 
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Elena Azzolini, medico della direzione sanitaria di Humanitas.
Il “contatto stretto”
Il virus può trasferirsi facilmente da un individuo all’altro (attraverso, come abbiamo detto, le goccioline di saliva) se questi si trovano a meno di 2 metri di distanza.
Tuttavia, se una persona infetta da COVID-19 starnutisce, le goccioline di saliva possono cadere a terra o sulle superfici intorno, o rimanere sospese nell’aria per poco tempo percorrendo una distanza generalmente breve.
È questo il motivo per cui si insiste tanto sull’evitare di stare a contatto con gli altri e di stare il più possibile a casa: i centri commerciali e i supermercati sono luoghi in cui il contagio è più probabile.
Quanto resiste il coronavirus sulle superfici contaminate?
Il virus depositato su una determinata superficie, come ad esempio le maniglie delle porte, può restare attivo per diverso tempo e, a sua volta, contagiare terzi.
In questi giorni sono molti i ricercatori che stanno studiando il funzionamento del virus, di cui ancora sappiamo troppo poco: tuttavia, abbiamo qualche dato certo che ci permetteranno di fare più attenzione.
Le superfici più esposte al contagio sono, oltre alle maniglie delle porte, i cellulari, le tastiere, le pulsantiere degli ascensori, i sostegni per aggrapparsi sui mezzi pubblici.
Un recente articolo, pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine, mostra come il virus possa sopravvivere per tempi diversi in base al materiale su cui si deposita. L’arco temporale dipende dalle caratteristiche della superficie: ad esempio, quelle meno porose (come plastica e acciaio) assorbono meno facilmente le goccioline, che quindi restano attive.
Plastica: fino a 72 ore
Acciaio: fino a 72 ore
Carta e cartone: fino a 24 ore
Rame: fino a 4 ore
Il rischio diminuisce notevolmente con il passare delle ore, ma non si annulla se non dopo qualche giorno.
Come disinfettare le superfici?
I disinfettanti hanno la capacità di ridurre al minimo o di annullare la trasmissione dell’infezione da parte del virus.
Consigliamo quindi di prediligere prodotti disinfettanti che contengano alcol almeno al 75%, o prodotti a base di cloro all’1% (come ad esempio la candeggina). 
Lavare spesso e bene le mani è comunque il metodo più valido per ridurre la contaminazione. 
Lo studio citato
The New England Journal of Medicine, 2020. Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1.

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